Pensieri: le parole sono importanti!!!

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28 settembre 2016 di Scarpe Sciolte

In questi ultimi giorni di Settembre, stranamente miti e conditi da una discreta dose di raggi solari, torno ad essere attivo su questo blog, non con uno dei miei soliti articoli, ma, per vostra fortuna, con la mia rubrica più “veloce” e diretta: Pensieri.
L’idea di questo nuovo articolo della serie “Pensieri”, in cui generalmente mi dedico a sproloqui semi-seri sulle mie esperienze in territorio scozzese, mi è venuta proprio pochissime ore fa quando, tornando a casa ho vissuto un momento tipicamente “domestico”: la consegna della posta.
Vi faccio una brevissima prefazione (non sia mai che risulti troppo immediato…).
Questa mattina, sono stato costretto ad andare dal mio meccanico lurido e incapace che lavora da cani (quello di cui ho parlato in QUESTO articolo) per fare una piccola manutenzione e fare il MOT, ovvero, la revisione annuale (la mia cara Meriva non è proprio giovanissima).
Vabbè, visto che sono stato costretto a lasciare la macchina per fare tutto il necessario, ho preso il carissimo (parlo in termini economici) trenino della ScotRail per tornare al caro e vecchio focolare domestico.
Fortunatamente il mio meccanico lurido e incapace che lavora da cani ha l’officina nel paese dopo il mio e, deus grazia, la sua officina è vicinissima alla stazione del treno.
Questo quindi mi permette di lasciargli la macchina più o meno senza avere troppi problemi di natura logistica.
Vabbè, arrivato alla stazione di Bathgate, in meno di 5 minuti sono giunto alla mia dimora scozzese e, aprendo la porta, mi sono trovato per terra tutta una serie di lettere/giornali/minchiate di vario genere e chi più ne ha più ne metta, consegnate dal postino durante la mia assenza dal meccanico lurido e incapace che lavora da cani.

[Momento curiosità on]:
Nella stragrande maggioranza della case non si usano le cassette postali e la posta viene infilata direttamente dentro casa attraverso una fessura sulla porta di ingresso.
Questa fessura ha diverse funzioni:
1) Accesso per il postino
2) Col vento sbatte come se non ci fosse un domani e ti mette una paura fottuta
3) D’inverno permette di mantenere il corridoio di in gresso ad una temperatura simile a quella che si potrebbe incontrare il 4 di Febbraio in una steppa siberiana.
4) Quando il WD40 si esaurisce tende a fare rumore come un tacchino ad una riunione di condominio
[Momento Curiosità Off]

Mi accingo rapidamente a raccogliere quel cumulo di carta e, tra le lettere, noto una busta di colore marrone che ha fatto tintinnare subito i miei sensi di ragno.
Quell’antica missiva recava la sacra effigie dell’HRMC: il dipartimento delle tasse del governo di sua maestà, l’immortale Regina Elisabetta II.
Da bravo ex-imprenditore italiano, capirete bene come ricevere questo tipo di letterine stimoli in me quel senso di terrore e angoscia che induce la fuga verso lidi sconosciuti, lontano dal lungo e forte braccio del fisco…
In preda ad un terrore che non mi pento di definire ancestrale, presi il coraggio a quattro mani e mi ritrovai di fronte una lettera che, a differenza di quelle che ero solito ricevere dalla care e dolce Equitalia, mi strappò persino un sorriso.
Il caro governo UK, mi avvisava che avevo pagato troppe tasse e che avrei potuto richiedere il rimborso direttamente online.

hrmc-tax-return-2016

la letterina in questione

Ora quello su cui voglio soffermarmi non è il ricevere indietro dei soldi con i quali mi andrò sicuramente a pagare il meccanico lurido e incapace che lavora da cani, ma bensì il “come” questa lettera è stata scritta e qui ci rifacciamo al motivo e al titolo di questo articoletto.
Chi mi conosce bene sa che riconosco la Scozia come un paese che ha i suoi difetti e i suoi bei lati negativi ma nessuno può negare che questa nazione fa della semplicità un suo punto di forza.
La lettera ricevuta, come potete vedere da voi, è di una semplicità tale che, anche non conoscendo la lingua ed utilizzando quel ricettacolo di dislessia chiamato “Google Translate” si potrebbe tranquillamente capire di cosa si tratta…
Scritto in grande e in blu c’è scritto:
You have paid too much tax. HRMC owes you £99.80

you-have-paid

Facendo la traduzione automatica, con quella schifezza di Google, otteniamo questo risultato: Hai pagato troppo fiscale. HRMC si deve £ 99.80
Anche se sembra che a parlare sia un leghista sotto effetto del tavernello più scadente, è chiaro a tutti che “ho pagato troppo” e che mi devono essere restituiti dei soldi.
Questo è quello che intendo per immediatezza: un qualcosa di “ufficiale” scritto in una lingua che non sia quella di Mordor (che non pronuncierò qui) ma, semplicemente, vergato in caratteri semplici che chiunque possa facilmente comprendere.
C’è veramente poco da fare, la cosa che più si apprezza quando si è immigrati è la facilità con cui si accede alle informazioni e, di rimando, la semplicità con cui queste informazioni possono essere decodificate e, quindi, comprese.
La dicitura “Hai pagato troppe tasse. L’HRMC ti deve 99 sterline” è comprensibile da chiunque, sia esso un nobile inglese con la puzza sotto al naso, che un brutto immigrato come il sottoscritto che spende metà del proprio stipendio a sistemare una macchina che andrebbe demolita oggi stesso.
Ora stiamo parlando di un “tax return” (rimborso tasse) ma c’è da riconoscere che in qualsiasi frangente, la facilità con cui vengono stilati documenti e rilasciate informazioni è disarmante. Disarmante per noi poveri italiani che siamo abituati ad una burocrazia che è più fatta per lasciarti stordito tipo festino alcolico di due giorni, che per darti le informazioni di cui hai bisogno.
A tutto questo, se aggiungete che in meno di 5 minuti davanti al PC ho avuto la possibilità di richiedere quelle succose 100 sterline che arriveranno in un max di 5 giorni, capirete da voi come ci si rende facilmente conto di quando un sistema funziona ed è efficacie e quando invece fa di tutto per portarti all’esaurimento nervoso.
Alcuni di voi potrebbero pure dire: ma tu sei il primo a scrivere gli articoli in maniera assurda, di che ti lamenti??? Brutto ingrato che non sei altro?
Giusto, non posso non darvi ragione, tuttavia quando sono qui e scrivo, personalmente mi piace ricercare terminologie nuove, forbite e poco comuni, ma questo perchè il mio personalissimo scopo è scrivere sempre e costantemente “supercazzolando” il prossimo e anche perchè posso permettermi di “non essere capito”, fortunatamente per voi non sono un servizio essenziale 🙂 e se anche fi sfugge un passaggio non credo che avreste dei problemi a prendere sonno no?
Ovvio è che , fossi un burocrate del fisco e dovessi inviare una lettera formale, invece di forme verbali assurce come “il contribuente”, scriverei semplicemente “Tu”, perché quel “Tu” è accessibile, facile per chiunque, indipendentemente dalla nazione di provenienza, mentre, quel “contribuente” è una cosa astratta, un qualcosa che, appunto, è atta alla mera contribuzione.
In pratica parti fin da subito che devi metterci del tuo “contribuendo” in quanto “contribuente” …
Qui in Scozia, vuoi o non vuoi, senti sempre di essere “Tu” e la cosa non può che far piacere.
Un abbraccio esentasse
Ste

6 thoughts on “Pensieri: le parole sono importanti!!!

  1. Luigi V. ha detto:

    Mi disarma la semplicità di questo posto! (In senso positivo ovviamente)

    Fosse arrivata in Italia una cosa del genere (figuriamoci se qui ti DANNO soldi invece che PRENDERSELI) avrebbero scritto con i loro soliti paroloni noiosi, che per capirli uno a uno devi stare con il dizionario vicino!

    Bisognerebbe partire proprio da questo: SEMPLICITA’!

    Un abbraccio tassato (nel mio caso)
    Lui

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  2. lauryn77 ha detto:

    Ho notato che la UX, user experience, è molto più evoluta in UK, l’ho notato in diverse comunicazioni, sui siti istituzionali, etc. Cosa che in Italia è ancora lungi dall’essere utilizzata seriamente. Ecco perché ad oggi sono incazzata con il comune, con il mio amministratore, con il fisco, e chi più ne ha più ne metta. Mortacci loro. Scusa lo sfogo.
    ps come sempre ottimo articolo anche se era un pensiero sparso ci dai fiducia.

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  3. yudhistira ha detto:

    Ciao! Mi chiamo Marco e far pochi giorni prenderò servizio a Edimburgo.
    Molto interessante, ben scritto e spassoso questo blog.. Ho divorato già qualche post. Magari ci si conosce in Scozia.

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