Guida galattica per immigrati: Il Bignami

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19 gennaio 2017 di Scarpe Sciolte

Devo ammettere che ultimamente non sto scrivendo granché. Vuoi perché ho cambiato lavoro e mi sta assorbendo parecchio, vuoi perchè, la guest house ci sta dando da fare, vuoi pure perchè, diciamocela tutta, ormai ho scritto quasi tutto.

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Quando da lontano si sente l’aria del pippone infinito alla Scarpe Sciolte…

Si è vero, mi manca ancora il discorso scuola, ma visto che ormai avrete capito che non mi piace parlare per sentito dire, e l’erede che mi zompetta per casa non è ancora arrivata all’età scolare, almeno per il momento non ho la minima intenzione di esprimermi a riguardo.

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Io quando mi arrivano le vostre domande riguardo le scuole in Scozia

Ci sono migliaia di blog che danno tutte le info che penso possano servirvi quindi non avete bisogno pure dei miei link copiati e incollati da siti facilmente rintracciabili con una googlata semplice semplice.

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Una cosa da tenere sempre a mente…

Ammetto che rileggendo questa brevissima prefazione ho dato l’impressione di essere simpatico e disponibile come una granata a frammentazione in un centro anziani durante una festa di compleanno ma francamente risulterei ridondante e non ho ne tempo ne voglia.
Vabbè accontentatevi e andiamo avanti che il tempo stringe… Poi mi dite che scrivo troppo…

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Voi. Esattamente in questo momento.

Nel corso di queste ultime settimane, tra un pandoro e una lasagna, un arrosto e un torroncino, mi è venuto in mente di fare una sorta di “bignami”, rapido rapido, per tutti coloro i quali vogliono avere un’infarinata più o meno esaustiva di quello che “va fatto” nei primissimi giorni seguenti all’arrivo nell’antica e dolce terra degli Shortbreads e dell’haggis bollito.

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Il mio fegato la mattina del 7 Gennaio

Ovvio che quello che andrò a scrivere sarà una specie di spiegone di quello che ho già scritto nel corso di questi due anni ma sono sicuro che questo tipo di approccio possa dare una bella mano a chi è più confuso e indeciso di un democristiano durante una crisi di governo o anche a chi è semplicemente prigro e svogliato come un parlamentare che ha raggiunto il vitalizio.

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Un uomo chiamato vitalizio

Vabbè, DC a parte, veniamo a noi e iniziamo chiudendo gli occhi.
Anzi no, riapriteli se no mi sà che avrete difficoltà nel leggere questa mia perla che nemmeno Umberto Eco all’apice della sua carriera sarebbe stato in grado di scrivere.

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Umberto Eco durante la presentazione alla Feltrinelli della sua ultima opera “Rutto quindi sono”

Vabbè, facciamo correre l’immaginazione a coni e bastoncelli belli esposti alla luce diretta della nostra stella madre: siete di fronte al monitor del vostro PC e, presi dallo sconforto per colpa della crisi, delle bollette e di tutto quello che ben conosciamo circa l’attuale situazione che affligge quel concentrato di politicanti paraculi e di crisi economica che i più si ostinano a chiamare “Italia”, state navigando alla ricerca di una soluzione che, a mò di panacea, possa metter fine a questo status di incertezza.

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Rappresentazione per immagini dell’incertezza e del dubbio

Appena finito di leggere un articolo interessantissimo sulla generazione spontanea di mazzi da 35 euro in alberghi a cinque stelle pieni zeppi di fantomatici migranti col rolex e messo un bel “mi piace” ad un post su una cura anticancro a base di limone e pongo di cui se ne è anche parlato sul famosissimo canale 16, improvvisamente la vostra bacheca facebook si illumina, tipo madonna di Medjugorie, grazie all’apparizione di un bell’articoletto della serie “Clic-Bait-Che-Ci-Fanno-Fare-Condivisioni-Chi-Se-Ne-Fotte-Se-E’-Una-Minchiata-A-Noi-Interessano-Solo-i-Big-Money” dove leggiamo un titolo che è tutto un programma“a 20 anni, a Londra, faccio l’astronauta e in Italia lavoravo in nero come uomo-cartello per il bagno degli uomini con tendenze omosessuali al Burghy”.

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Adesso sentitevi pure vecchi…

Incuriositi come un mustelide in un pollaio dopo un lungo digiuno, non esitate a cliccare sul link e, avidi come zio paperone durante una recessione che dura da mesi, iniziate a leggere solo le parole scritte in grassetto, visto che se leggete tutto si corre il rischio di perdere troppo tempo, e inizia quel processo che i giovani d’oggi definiscono “Scimmia”.

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Una rarissima immagine di una Scimmia mentre va a caccia di ananas su un altopiano cileno

Mentre la scimmia raggiunge dimensioni che solo i pachidermici abitanti di Celestopoli potrebbero avere, inziate sempre di più a fantasticare su una vita nuova in paese dove potete diventare chiunque, fare i milioni e acquistare finalmente quella bella barchetta per andare a pesca d’altura di tonni vegani. Tanto se ce l’ha fatta il tipo dell’articolo perchè non posso farlo io? Vi starete domandando.
Andiamoci piano, direi io.

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Pure Francesco invita alla calma

In primis perchè su internet è più facile incontrare un ippopotamo coi rasta che una notizia certa e attendibile, e un pò perchè “il tipo dell’articolo”, semplicemente, non siete voi (e nemmeno io purtroppo).

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La mia faccia quando riconosco che le fortune capitano sempre agli altri…

PS: Per quei punkabbestia che, muniti di tavernello a temperatura ambiente, mi verranno a precisare col dito ondulante “Rasta è la religione, i capelli si dicono Dreadlocks, brutto ignorante che non sei altro”, vi anticipo che lo so e me ne frego alla grande. Rasta come parola è nettamente più fica. Punto.
Se non vi sta bene aria.

Torniamo a noi però.

Specialemente per chi non ha mai avuto modo di fare esperienze all’estero e che quindi si ritrova ad essere più ingenuo di uno dei personaggi della casa nella prateria (come poi ero anche io agli inizi), mi sento di avvisarvi che l’approccio con un nuovo paese ti lascia sempre disorientato e confuso. Tipo serata alcolica, ma senza il mal di testa la mattina dopo.

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La mia faccia appena sceso dall’aereo

L’aspetto negativo in realtà, nel giro di qualche tempo, fa si che avvenga un progressivo rimodellamento dei propri punti di vista, del proprio modo di fare e di essere e di come affrontare i problemi che ci si parano davanti con la stessa cattiveria di un Molboro nella piana della bonaccia.

Ma cosa centra tutto questo con il tipo che veniva molestato al Burghy e che qui è diventato astronauta? Il tipo dell’articolo che v’ha fatto partire la scimmia?

Centra. Centra parecchio.

Lasciatemi fare un esempietto di quelli che mi piacciono tanto…
Prima di mettere piede in territorio scozzese ero dell’opinione che il posto in banca era una cosa per pochi eletti, generalmente parenti, che poteva essere acquisito tramite intervento divino o riuscendo a scoprire, entro la terza puntata, chi fosse l’assassino di Sarah Palmer.

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No. Non è il maggiordomo…

E’ infatti di comune notorietà che non importa se hai più potenzialità di McGyver in una ferramenta durante i saldi e sei più intelligente di John Nash in overdose da acutil fosforo, se non hai un qualcuno munito di aureola che ti fornisce la cosiddetta “spintarella”, resti a fare l’uomo-cartello-molestato al Burghy. Punto.
Qui in terra scozzese la situazione è drammaticamente diversa.

Se hai delle competenze e sai che significa “darti da fare”, entrare a lavorare in posti più o meno ambiti è parecchio meno difficile di quanto potete pensare.

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Mi era mancato…

Non dico sia semplice. Ma sicuramente non impossibile (o quasi) come purtroppo risulta essere nel nostro caro belpaese.
Ora non voglio fare anche io come gli autori dell’articolo “Clic-Bait-Che-Ci-Fanno-Fare-Condivisioni-Chi-Se-Ne-Fotte-Se-E’-Una-Minchiata-A-Noi-Interessano-Solo-i-Big-Money”, ma è indubbio che le cose, al di là delle Alpi, sono particolarmente più semplici e per tale motivo andrebbe ridimensionata la “sensazionalità” della notizia in questione. Tutto qua.

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Quando qualcuno intorno a te si emoziona per una minchiata di dimensioni bibliche

Ovvio che anche semplicemente un poveraccio come me, che ha un contratto a tempo indeterminato e si paga un mutuo senza donare con regolarità organi al mercato nero, visto da un punto di vista italiano, risulta essere una specie di unto dal signore che cammina sulle acque.

prego

Non scorrere senza scrivere amen

Ora non fraintendetemi, non voglio dire che non sono contento, ma quello che sto cercando di spiegare, veramente da schifo devo ammetterlo, è che semplicemente qui, nella terra dove la gente ha più dita che denti, è considerato normale avere un condizione “sociale” del genere quindi, a conti fatti, non è che sia poi così strano e/o sensazionale.

Ma allora perchè sparlare degli autori dell’articolo “Clic-Bait-Che-Ci-Fanno-Fare-Condivisioni-Chi-Se-Ne-Fotte-Se-E’-Una-Minchiata-A-Noi-Interessano-Solo-I-Big-Money”?
La risposta, questa volta, non è semplice come si dice e richiede, purtroppo per voi, un pò di tempo per essere spiegata.

no grazie

La solita simpatia di Les…

Dedicatemi quindi ancora un pò del vostro tempo libero e vi guiderò, attento e concentrato come solo Sampei a pesca di Matsugoro portebbe essere, nel sentiero che porta alla conoscenza.

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Un Matsugoro mentre è in vacanza a Rapallo. Si notino le catacombe di priscilla sullo Sfondo.

Se vi dico “posto in banca” voi a cosa pensate?
Se non cadiamo in un baratro di ipocrisia reciproca, sicuramente starete pensando a:
– max 37 ore di lavoro settimanali
– tredicesima, quattordicesima e quindicesima
– mille mila giorni di ferie
– almeno 2500 euro al mese
Lasciatemi dire che questo non è un lavoro. Questo è un sogno che nemmeno il Drugo sotto LSD riuscirebbe a concepire. Nemmeno con un tappeto nuovo.

Magari molti di voi lo sapranno già ma la 13ma qui non sanno nemmeno come è fatta, i giorni di ferie, generalmente, oscillano tra i 25 e i 33 l’anno (che comunque non sono male per niente) e 2000 sterline al mese, in banca, le prendi solo dopo qualche bello e “ciccioso” scatto di anzianità.

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Io se guadagnassi 2000 sterline al mese

Questo ovviamente è relativo alla mansione che uno poi va a fare e il mio grossolano esempio è relativo ai lavori “di ingresso”, tipo agente anti frode, customer service, ecc.
Non venitemi quindi a commentare con “si ma mio cugino prende sei milioni di sterline per sporcare la vetrina della banca con il naso”, cercate di interpretare il mio verbo per quello che vuole essere, ovvero, una idea di massima.

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Tafazzi sta bene su tutto. Fatevene una ragione

Tornando a noi quindi, quello che voglio dire è che spesso il lavoro dei sogni che ti ritrovi sull’articolo “Clic-Bait-Che-Ci-Fanno-Fare-Condivisioni-Chi-Se-Ne-Fotte-Se-E’-Una-Minchiata-A-Noi-Interessano-Solo-I-Big-Money”, è in realtà un’insieme di compromessi che gli autori dell’articolo tendono ad omettere perchè se dovessero scrivere tutto, ovviamente, diminuirebbe la probabilità di scimmia e, di rimando, il numero di condivisioni quindi l’articolo in questione, anziché essere “Clic-Bait-Che-Ci-Fanno-Fare-Condivisioni-Chi-Se-Ne-Fotte-Se-E’-Una-Minchiata-A-Noi-Interessano-Solo-I-Big-Money”, sarebbe molto più simile a questo, che state leggendo in questo momento che di condivisioni, manco a farlo apposta, ne ha molto poche.
C’è poco da fà, le minchiate tirano. E tirano pure parecchio.

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Io quando scrivo un articolo da pulitzer e viene letto da 8 persone. Me compreso.

Vabbè tutto questo per dire che quella specifica “storia” che vi ha fatto partire la scimmia, e vi sta spingendo a diventare una scarpa sciolta, deve essere interpretata lungimiranza e, per quanto sia difficile, con lucidità.
La vita reale, per quanto rischi di essere banale, è diversa. Molto diversa.

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Fermi tutti! E’ arrivato Capitan Ovvio…

Atterrare e confrontarsi con una realtà che non è semplice come si potrebbe capire dall’esterno può essere traumatizzante.

Io vi consiglio di partire con milioni sogni ma senza nemmeno un’illusione.

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Anche Fidel Mbanga-Bauna è rimasto colpito dalla profondità delle mie parole…

La vita è dura dovunque si vada e la Scozia non è ovviamente da meno.
Se partite a denti stretti non fallirete. Se partite con l’idea di andare in un paradiso fatto di Kilt, Cardi, chiese gotiche e Harry potter, tenetevi pronti per una sonora legnata over 9000.

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Avverto una legnata potentissima!

Ok lo ammetto. Sono stato lungo e noioso come la scena della spiaggia ne “Lo Squalo 2”, visto la domenica pomeriggio subito dopo pranzo, ma il mio scopo era, ed è, quello di portarvi con i piedi per terra e per dirvi che, citando il grande Wilder, Si-Può-Fare! Basta però essere lucidi e ben organizzati. E che non tutto è oro quello che luccica. Anzi.

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Semplicemente la noia sotto forma di immagini…

E questo, che ci crediate o meno, è lo scopo di questo articolo: una brevissima, si fa per dire, miniguida utile per “prepare yourself properly”.

A proposito! Credo di averlo detto già in qualche articolo precedente ma, nel dubbio, ve lo riscrivo.
In Scozia c’è un detto: “Failed to prepare?, prepare to fail” che nella lingua di Dante ha questo significato: Hai fallito nel prepararti? Preparati a fallire.
Niente di più vero. La pianificazione e l’organizzazione sono TUTTO.

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Sempre Fidel Mbanga-Bauna. Questa volta intento a mettere un like alla mio ultimo pensiero

E con questo adesso è arrivato il momento di farla finita di parlare a vanvera ed è quindi arrivata l’ora di darvi qualche dritta utile per i vostri ultimi 10 giorni in Italia e i primi 10 giorni in territorio scozzese, per far sì che partiate al meglio delle vostre possibilità.

Primo atto: Le tre prove. Ah no, scusate. Errore mio.

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Attento una scimmia a tre teste!

Primo atto: Italia

-10: Ordinate la vostra SIM Scozzese —> Ho scritto un articolo a riguardo che troverete cliccando QUI

-9: Andate al tribunale più vicino e fatevi fare il certificato dei carichi pendenti. Mi raccomando dite che è per l’estero perchè in quel caso non si paga nulla o quasi. Il certificato dei carichi pendenti non è un documento necessario ma, qualora vi servisse, sarebbe una bella rogna doverselo far mandare dall’italia… (uomo avvisato…)

-8: Parlate con la vostra università e fatevi rilasciare un duplicato ufficiale del certificato di laurea (se non siete laureati provateci lo stesso, sia mai che si sbagliano e vi danno una laurea così. Totalmente random.)

-7: Preparate il CV al meglio delle vostre possibilità, magari facendovi dare una mano da un professionista e non da SpongeBob sotto psicofarmaci scaduti. Un buon modello lo trovate sul sito di Reed.co.uk a QUESTA pagina.

-6: Ora che la vostra Sim vi è arrivata attivatela e inserite sul CV il vostro nuovo e sgargiante numero di telefono UK.
Fare un itinerario pedonale con google maps delle agenzie di lavoro presenti nella città dove andrete a vivere.
La ricerca da fare su google maps è “Recruitment [nome città]”.

-5, -4, -3, -2: Iniziate a mettere il vostro CV nei vari siti di recruiting sparsi qua e la per il regno unito e inviate candidature a raffica. QUI un a lista dei siti di ricerca lavoro e di agenzie che ho redatto qualche tempo fa.
Stampate un 20/30 copie del CV da portare con voi.

-1: Prendete un profondo respiro.

Secondo atto: L’atterraggio.

Day 1: Appena arrivati in Scozia/UK la prima cosa da fare è, una volta sistemati nell’ostello/guest house/bnb/hotel/reggiadicaserta/ecc, chiamare il National insurance number application line per prendere appuntamento per il NIN, il codice previdenziale necessario per iniziare a vivere nel Regno Unito – QUI l’apposita guida

Day 2: Fatevi fare una proof of address dal padrone di casa/ostello da portare con voi all’appuntamento per il NIN. La proof of address può anche essere un semplice pezzo di carta recante queste arcane parole:
I [NOME DEL PROPRIETARIO DI CASA] confirm that [VOSTRO NOME], Date of Birth [DATA DI NASCITA], is my tenant/guest/friend and he/she is living at this address [INSERIRE INDIRIZZO DI DOVE STATE] since [DATA DI QUANDO SIETE ARRIVATI].

Chiamare la banca per fissare un’appuntamento per l’apertura del conto Scozzese. QUI la guida

Day 3: Grazie all’itinerario fatto in precedenza, e ai curriculum stampati, potete andare a portare a mano i CV agenzia per agenzia.

Day 4: Vedi Day 3

Day 5: Visto che, in linea di massima, con 3 giorni di ricerca “seria” il lavoro bene o male si trova, ora inizia la parte difficile: cercare casa.
Iniziate subito perchè la cosa sarà particolarmente complessa. Almeno per quanto riguarda Edimburgo. Due mie righe a riguardo proprio QUI e QUI

Day 6: Vedi Day 5

Day 7: Vedi Day 5

Day 8, 9 e 10: Godetevela perchè poi si inizia a lavorare.

Ora è ovvio che queste sono indicazioni di massima e, peraltro, scritte pure male. Ma talmente tanto male che quasi mi vergogno di pubblicarlo st’articolaccio da quattro soldi.

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La mia faccia dopo che ho riletto questo articolo…

Per tutti i nuovi “utenti” di questo sgangherato blog, vi invito a partire dall’inizio, anche a costo di rimetterci un pò di tempo libero, perchè troverete parecchie informazioni in più che vi permetteranno di partire col piede “meno in bilico” e, pertanto, di evitare di fare delle cose meno utili dei banchi di pesce di Age of empires.

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Anche il Draghetto Grisù vi consiglia di partire dall’inizio

Per chi invece è ormai “di casa” spero di non avervi annoiato troppo con cose dette e ridette e ridette. Perdonatemi, ma dopo due anni di blog ho sentito il bisogno di fare uno spiegone che nemmeno “gli occhi del cuore”.

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Biascica! Smarmella! Apri tutto!

La prossima volta mi faccio perdonare con un articolo più in linea con quelli scritti fin’ora!

Ovvio è che resta l’invito a diffondere il verbo condividendo, mettendo mi piace alla pagina facebook, seguendo il profilo instagram e mandandomi biglietti da 50 euro in buste anonime profumate al mughetto e al pino silvestre.
Mi raccomando il pino silvestre che se no l’odore di soldi mi infastidisce e ve li rimando indietro (provare per credere).

Per il momento, dal pianeta Scozia è tutto.

Un abbraccio di quelli che limone e bircarbonato te dico fermate.

Ste

14 thoughts on “Guida galattica per immigrati: Il Bignami

  1. lauryn77 ha detto:

    prolisso ma divertente ed efficace come sempre. dimmi cosa fumi durante la stesura perché lo voglio anche io ahhahahah

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  2. Cristina ha detto:

    Tante grazie per questo articolo, ne avevo proprio bisogno!

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  3. taniafaucci ha detto:

    Ciao…blog molto bello e soprattutto scrivi molo bene: scorrevole e simpatico. Io e il mio agazzo momentaneamente siamo in Australia (io sono cittadina), ma non ci stiamo trovando molto bene. Lui ha lavorato un anno a Glasgow prima di conoscerci e stiamo veramente prendendo in considerazione l’idea di trasferirci perchè qui l’idea di comprare casa e fuori dal mondo. Sai mica suggerirmi un sito o agenzia che si occupa del riconoscimento dei titoli di studio non europei?? Grazie mille e ancora complimenti per il blog 🙂

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  4. aleronte ha detto:

    Ciao, finalmente un blog semi-serio sulla Scozia! Semi a causa delle immagini di Jim Carrey… (in realtà ho scaricato l’immagine e la sto mandando a tutti i miei contatti whatsapp che presto mi denunceranno per stalking). Passando alla vera domanda, quanto tempo passa di media tra l’assunzione e l’effettivo primo giorno di lavoro?
    Un tuo fan da Salisburgo, Austria

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    • Scarpe Sciolte ha detto:

      Cia Ale, partendo dal presupposto che sono in possesso dei diritti mondiali per quel meme su Jim Carrey e per tale motivo sto per inoltrarti il mio IBAN per le royalties, la domanda che mi hai fatto è quasi più difficile che identificare la funzione Z dell’ipotesi di Riemann.
      Puoi fare un colloquio per una posizione “aperta” ed entrare al lavoro in 2/3 giorni, così come farlo per una posizione che sarà chiusa magari il mese dopo e, come ovvio che sia, iniziare dopo 30 giorni.
      In linea di massima, un periodo che va dai 2 ai 7 giorni è piuttosto ragionevole.
      Ste

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  5. Roberto ha detto:

    Ciao e grazie per la guida 🙂
    Volevo chiederti quanti giorni dopo la chiamata per il NIN ti hanno fissato l’appuntamento…
    Grazie in anticipo e buona giornata!

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  6. Armando ha detto:

    Ciao, grazie per le informazioni e i video dal blog e da facebook, davvero utili e interessanti. Volevo chiederti una informazione; ma il certificato dei carichi pendenti va richiesto in inglese, va usato così come viene emesso o va fatto tradurre da un traduttore certificato? Grazie in anticipo per la tua risposta.

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    • Scarpe Sciolte ha detto:

      Io lo feci in italiano. Ma francamente non l’ho mai dovuto utilizzare. Quello che potresti fare (se serve) è fartelo emettere in italiano (anche perché non penso il tribunale lo faccia in altre lingue) e poi farlo tradurre da una società che fa traduzioni certificate. Ce n’è una a Linlithgow (the language room) che mi hanno detto sono molto bravi e veloci.

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