Il postino bussa sempre due volte: Il pacco dall’Italia
54 dicembre 2016 di Scarpe Sciolte
Finalmente, manco fossi un T1000 vecchio stampo, sono tornato.
Fuori da un tempo ragionevolmente accettabile (lo riconosco), causa nuovo lavoro e impegni di vario tipo, non sono riuscito a tenere ben saldo il timone di questa barchetta che chiameremo, per semplificarci l’esistenza, blog.
Sono stato parecchio indeciso sull’argomento che avrei trattato e, dopo 12 anni 4 mesi 13 giorni e 2 ore di meditazione su un monastero tibetano nella provincia a nord di Forlí, ho deciso che vi parleró di come fare per colmare quel gap materiale che abbiamo con la madre patria, ovvero, come farsi spedire i viveri e le proprie cose dal bel paese fin su nella terra dove il sole e il week-end sono due eventi che raramente sono osservabili contemporaneamente.
Veniamo quindi a noi e, senza dilungarci troppo, lasciatemi dirvi che, come ben sapete (o immaginerete), uno dei problemi che si pongono una volta che “ci si sistema” come si deve, é proprio come fare con gli averi che ci si é lasciati alle spalle o anche semplicemente come ricevere le delicatezze di casa che difficilmente sono acquistabili in terra scozzese (o se sono acquistabili richiedono investimenti piuttosto considerevoli).
Parlerò quindi di come avere la possibilitá di spedirsi cosette come le fonzies, la ‘nduia, biscotti, salsicce secche, coppiette piccanti, vestiti, dispositivi elettronici, piatti del servizio buono, strumenti musicali, bombe a mano, statue in granito, piscine da esterno con idromassaggio e fintanto una porsione destra di una villetta bifamiliare (purtroppo non è ancora possibile spedire la porzione sinistra).
Prima di pensare che io sia qui per dirvi come fare per portarvi su la vostra cara piscina da 12 metri con iacuzzi incorporata, sappiate che purtroppo inizieró consigliandovi di “do the math properly”, ovvero di farvi i conti come si deve.
Giá vi vedo nel panico mentre state anche solo pensando di separarvi dalla vostra cara Iacuzzi olimpionica nella quale eravate soliti sorseggiare del Don perignon mangiando Caviale di salmone e sushi di pesce palla invecchiato in botti di rovere tarlate escluisivamente da un raro fenotipo del baco della seta, ma sappiate che, a differenza di quello che potete pensare, per parecchie cosette vige il discorso, capitalista come solo una riunione del PD alla Leopolda può esserlo, che “conviene vendere e ricomprare” piuttosto che spedire.
Ebbene si, nonostante io personalmente odi il consumismo con lo stesso fervore con il quale un leghista odia l’odore della carta stampata, purtroppo mi tocca dire che spesso e volentieri convienere ricomprare e, pian piano, rivendersi i mobili/oggeti di varia natura che avete lasciato al di la della catena Alpina, piuttosto che farsi mandare tutta la mercanzia dall’Italia.
Prima di accoltellarmi con violenza e spregiudicatezza, manco fossimo in una periferia per bene nei dintorni di Glasgow, lasciatemi spiegare le cose in maniera quanto piú certosina possibile, tanto ormai avrete capito tutti che se non mi parte l’embolo logorroico mi prendono le convulsioni…
In Scozia, ma come in tutto il Regno Unito, esistono dei negozi chiamati Charity (Caritá in inglese) dove le persone portano i beni di cui vogliono liberarsi e che poi verranno messi in vendita a prezzi decisamente ragionevoli. Prima di pensare ad una sorta di “discarica indoor dove la cosa più interessante sono delle infradito in gomma annerite dal tempo”, dovete considerare che il concetto di “Caritá” qui nel Regno Unito é particolarmente sentito. Opere di volontariato, donazioni ai charity e aiuti ai meno bisognosi, qui, sono all’ordine del giorno.
Questa piccolissima premessina, simpatica e utile come una paio di bretelle per panda, giusto per farvi capire che quello che si trova al charity non é per forza robaccia che ha evitato la discarica per miracolo. Anzi.
Questo momento “che ne pensi dei ragazzi che stanno in comunitá” giusto per dirvi che i Charity sono una risorsa di quelle che “te dico fermate”.
Vi faccio un esempietto stupido come un programma televisivo d’estate alle 2 del pomeriggio: Ho comprato un divano in ecopelle, da tre posti, a 65 sterline, un tavolo da studio (quelli grandi coi buchi passacavo) a 15 sterline (che dopo 6 mesi ho rivenduto a 20), un mobile per la camera da letto di Ale ad una 50na di sterline e tante altre piccole cose che se le avessi comprate in Italia, a quest’ora, probabilmente sarei senza un qualche organo importante tipo Reni, Fegato, Polmone e migliolo del piede sinistro, opportunamente sbattuto sul comodino, con annessa unghia tumefatta e bestemmia a denti stretti.
Ora, visto che abbiamo appurato che quello che vogliamo farci spedire “vale” il costo del trasporto, andiamo a definire i vari metodi che il mercato offre nel momento in cui butto giu questa perla, talmente tanto ben scritta che dovrebbero togliere il Nobel che hanno appena provato a dare a Bob Dylan (invano) e inviarmelo immediatamente con corriere espresso, peraltro pagandomi i danni morali per non averci pensato prima.
Giusto per evitare di darvi false speranze sappiate fin da subito che NON vi parleró di mobili. Io personalmente ho optato per la vendita e il riacquisto, piuttosto che per il trasloco.
So che ci sono personcine a modo che fanno la spola con dei van, dall’italia al Regno unito, ma ne contattai uno tempo fa, per portare su il cane e qualche altra cosetta da casa, e ancora devo riprendermi dalla botta che ho avuto a causa dal preventivo…
Ad ogni modo, se fate una rapida ricerca nei vari gruppi facebook che albergano il world wide web magari qualcosa riuscite pure a trovare.
Ora veniamo alle cose “pratiche” e alle varie casistiche possibili:
Caso #1: Le cibande
Salvo il fatto che ci sono parecchie aziende che stanno cicciando come i funghi a settembre, o come gli indiani con gli ombrelli durante un temporale a via del corso, che vendono articoli ita direttamente online e di cui non parlerò in questo incontro degli alcolisti anonimi di oggi, sappiate che, nel nostro caso, ogni tot di tempo, ci facciamo mandare uno scatolone da circa 30 Kg con le seguenti cibande:
– Biscotti del mulino bianco (qui si trovano ma costano come una piccola utilitaria full optional a cui bisogna pure rifare la cinghia di distribuzione)
– Succhi di frutta per l’erede al trono (quelli veri e non quella specie di bevande al gusto di ramarro che vendono qui.)
– Caffé per moca (si trova pure in UK ma conviene convertirsi a Scientology piuttosto che comprare un pacchetto di Lavazza qualitá rossa)
– Varie ed eventuali (tipo coppiette piccanti vegane, salsicce secche vegane, salame vegano e chi piu ne ha piú ne metta l’importante è che sia veg).
Di solito in uno scatolone da 30 Kg centra parecchia robetta e, bene o male, riesce comunque ad essere una soluzione economicamente conveniente per passare un pò di tempo coccolando le proprie papille gustative coi sapori provenienti dallo stivale.
Giusto per chiarezza di informazioni, mi sembra che la spedizione di liquidi non sia concessa con tutti i corrieri. Io fino ad’ora non ho mai avuto problemi o, molto piú probabilmente, sono solo stato moooolto fortunato.
Vabbé senza indugio ulteriore, l’azienda a cui ci appoggiamo é la seguente:
www.spediresubito.com
In pratica andate sul sito, fate l’ordine, pagate i sudati danari tramite carta/bonifico e vi inviano il corriere direttamente a casa per il ritiro.
Il ritiro a domicilio é indubbiamente una bella comoditá, visto che ti permette di evitare di scassare la minchia a tutto il parentado piú del minimo indispensabile, facendo passare il gentile autista direttamente presso l’indirizzo che piú si confá alle vostre necessitá.
Caso #2: Spedizioni “importanti”
Per spedizioni importanti intendo l’invio di parecchia roba tutta in una volta, sotto forma di pallet.
Questo tipo di soluzione é, in proporzione, economicamente vantaggioso rispetto al pacco singolo ma, di rimando comporta una bella rottura di scatole nella preparazione.
E perchè è una bella rottura?, vi starete chiedendo avidi di conoscenza manco foste il giovane Atreju di fronte alla zinnuta sfinge palesemente finta fatta di polistirolo color oro.
Come sempre, generoso e parco di consigli, vi risponderò senza indugio alcuno: Il problema è che, affinché la spedizione possa essere ritirata, non basta mettere gli scatoloni sul pallet ma bisogna pure:
1) imballarli per bene se no non ti fanno partire la spedizione
2) evitare che alcuni scatoloni escano “troppo” fuori dalla sagoma del pellet (farsi una partita a Jenga con le scatole é vietato)
3) Comprare il cellophane e incartare tutto il pallet manco fossimo in una puntata di Dexter
4) Pregare il vostro dio di preferenza che il corriere passi a ritirare il giorno prestabilito.
Mi soffermo 20 secondi sul punto 4. Nel nostro caso 2 dei 3 pallet inviati dall’italia nel corso di questi mesi, sono stati spediti dalla casetta dei miei suoceri che vivono in un posto piú isolato di una capanna Jihadista e più nascosto di un pentito latitante senza parenti di primo e secondo grado.
A causa di questo loro “essere lontani da ogni possibile agglomerato urbano”, il corriere ha pensato di dargli una bella buca, lasciando mia suocera, con relativa madre al seguito, in mezzo alla strada, a fare da guardia al pallet per una giornata intera, sedute in macchina.
Inutile dirvi che il customer service di TNT ancora si ricorda di noi a distanza di mesi…
Modalità anti-utente-sconquassa-gonadi ON:
Se vi state chiedendo, con aria sarcastica perchè le nostre “eroine del pallet” stavano in macchina anziché dentro casa, vi anticipo che sono state costrette ad assemblare il pallet direttamente in strada. Questo perchè il corriere, con annesso furgone, non avrebbe avuto modo di accedere al loro giardino causa eccessiva pendenza.
Spero di aver evitato domande più scontate di un intervento di Salvini dopo uno sbarco a Lampedusa.
Modalità anti-utente-sconquassa-gonadi OFF.
Vabbé, inconveniente “attesa in mezzo alla strada” a parte, parliamo di cifre, perche tanto lo so che in fondo siete dei brutti rabbini come me e volete sempre e solo parlare di prezzi e danari…
La compagnia in questione é la “Global Service Spedizioni” e la potete trovare cliccando sulla parola pragabullio PRAGABULLIO.
Visto che per mettere i link non mi paga nessuno, vi anticipo che hanno un customer service gentile e disponibile come un ufficiale nazista con le mestruazioni (e anche mi pagassero, anzi li sprono fortemente a farlo, non credo che ometterei il dettaglio).
Pregate il vostro dio di non avere problemi e tutto andrá alla grande, in caso di problemi, tornate a nuovamente a pregare il vostro dio perché da loro otterrete meno assistenza di quella che ricevevate in terza media dal vostro compagno di banco pluriripetente durante un compito in classe di matematica.
Caso #3: Il trasloco di prepotenza
Purtroppo, in questo caso, il vostro caro amicone dalla Scozia non puó darvi una grossa mano. Ho evitato di portare i mobili come la peste visto che, come giá detto sopra, conveniva piú vendere e ricomprare che spedire e, quindi, sempre perché sono piú propenso al sacrificio animale che a parlare per sentito dire, non scriveró altro.
Ebbene si. Se volete portarvi su la vostra mobilia dovete per forza cercare in altri lidi.
Ritorno a dire che leggo spesso di persone che fanno settimanalmente la spola tra italia e uk e che potrebbero fare al caso vostro.
Inutile dire che una ricerchina su facebook, o su google, e il problema si risolve in maniera piuttosto agevole.
Oggi devo riconoscere che ho buttato on line un articoletto nettamente più breve di quelli che di solito la mia mente malata riesce a partorire, tuttavia, spero che le mie ultime elucubrazioni siano state di vostro gradimento e che, come sempre, condividiate questo articolo, il blog, la pagina facebook, il mio IBAN con relativi BIC/SWIFT, a tutto il mondo in modo tale da diffondere al meglio il verbo che ormai avete imparato ad amare nel corso di questi quasi due anni!
Lasciatemi quindi ringraziarvi in anticipo per il sostegno e ricordate che I primi 25 che condivideranno l’articolo entreranno di diritto da nessuna parte e parteciperanno alla fantastica estrazione di assolutamente niente!
Non perdete l’occasione e “dateje a roppe”!
Un abbraccio di quelli che tergiversano
Ste
PS
Se vi state chiedendo che fine abbia fatto la rubrica “La Scarpa Sciolta del Mese”, sappiate che non mi sono perso e che il prossimo ospite sarà niente po pò di meno che Francesco. Non il papa. Nemmeno Guccini. No, nemmeno Totti. Un altro.
Vabbè adesso non fatemi troppe domande tanto lo conoscerete a breve 😉
Statemi bene gentaglia!
Non scorrere senza scrivere amen
Amen! ………….mannaggia ho dovuto scorrere l’articolo fino alla fine.
Comunque in generale un blog molto utile per chi vuole trasferirsi in Scozia.
Complimenti!
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Grazie Guido! Se poi non trovi qualcosa chiedi pure! Ste
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Dopo quasi sette anni sono riuscita a trasportare oltremanica la maggior parte dei miei beni materiali (principalmente vestiti, libri e cd, anche se ho ancora un paio di scatoloni di libri da spedirmi). L’ultima volta che sono stata in Italia ho anche buttato un sacco di cose che stavano solo a occupare spazio e mi facevano sentire ancora “legata” all’Italia, e’ stato catartico.
Concordo sul fatto che molto spesso convenga vendere o regalare le cose e poi ricomprarle qui, anche perche’, come hai giustamente puntualizzato, nei charity shops si trova davvero di tutto e a prezzi ottimi. Io lavoro per un’associazione che ha una catena di charity shops, una delle principali nel Regno Unito, e ogni volta che vado a fare le ispezioni col geometra do’ sempre un’occhiata a quello che hanno in vendita 🙂
Se ti interessa, ho usato un paio di volte un broker di spedizioni dall’Italia per spedirmi i libri. Puoi spedire fino a 50 kg per 30 euro (se il prezzo non e’ aumentato) e non ho mai avuto problemi pero’ neanche con loro si possono spedire liquidi. Se vuoi ti mando il nome in privato.
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In realtà il nome me lo dovresti mandare pubblico se puoi così, oltre a me, dai pure una bella mano a chi ci legge! 😉
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Nessun problema, la compagnia si chiama Spedire Adesso, questo il link al sito: https://www.spedireadesso.com/
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